Educare non è un compito che si svolge solo tra le mura di casa. Essere genitori – madre o padre che sia – ha una rilevanza sociale che va ben oltre la famiglia. Si tratta di accompagnare i figli nel loro percorso di vita, un compito che ha un grande impatto.
"Prima il dovere, poi il piacere", " L'ordine è mezza vita ". Questi detti sono pieni di miti sull’educazione che spesso influenzano il nostro comportamento come genitori – più di quanto immaginiamo e talvolta in modi che non vorremmo.
Le generazioni cambiano, ma certi detti restano. Ma quanto c’è di vero in queste "perle di saggezza"?
Come si fa, quindi, a "fare tutto nel modo giusto"? Da sempre gli adulti, consciamente o meno, cercano il "segreto dell’educazione perfetta". Questa ricerca ha dato vita, in tutte le culture, a miti educativi.
Ecco la seconda parte di questi "credo" che ci condizionano:
"Non esiste un'educazione giusta"
Direi che oggi, in una società così varia, non c’è più consenso su cosa sia una "buona educazione". In passato era tutto più semplice: i bambini erano considerati vasi vuoti da riempire con regole e istruzioni – come obbedienza, rigore e autorità. Oggi queste idee rigide sono meno comuni. Per i genitori significa dover riflettere di più, interrogarsi e trovare il proprio percorso. Questo però genera spesso incertezza.
Un punto centrale per tutti i genitori? Sì, ci sono i cosiddetti "meta-valori" a cui ogni educazione dovrebbe ispirarsi, come ad esempio la non violenza.
Un aspetto è chiaro: tutti i bambini hanno gli stessi bisogni psicologici di base. Sicurezza, riconoscimento, rispetto e orientamento sono essenziali – e valgono anche nel rapporto tra genitori e figli. Non esiste quindi "il metodo giusto", ma valori e obiettivi condivisi che aiutano i bambini a crescere in modo sano – sia personalmente che socialmente.
"Prima il dovere, poi il piacere"
Molti adulti seguono questo motto perché sono stati cresciuti così. Per questo dicono spesso ai figli: "Prima fai i compiti, poi puoi giocare". Ma questo approccio rigido può essere problematico.
Trasmette l’idea che il lavoro non possa essere divertente e che sia sempre l’opposto del piacere. Un’educazione più utile potrebbe invece insegnare ai bambini che lavorare e imparare può essere gratificante – come nello sport, quando l’allenamento ti rende migliore, o quando scopri qualcosa di nuovo studiando.
Bisogna quindi sempre finire tutto prima di prendersi una pausa? Questo modo di pensare porta molti adulti a sentirsi sopraffatti. La soluzione migliore è trovare un equilibrio sano.
"L'ordine è mezza vita"
Un tempo l’ordine era imprescindibile – a scuola, a casa, in ogni compito quotidiano. Valeva la regola: "Ogni cosa al suo posto!". La flessibilità o la creatività, con il caos che spesso ne deriva, avevano poco spazio.
Oggi le cose sono cambiate. L’attenzione è sulla crescita individuale di ogni bambino. Ciò che è "ordinato" varia da persona a persona – e questo può creare conflitti in famiglia. È importante comunicare, rispettarsi e mostrarsi tolleranti.
Quando si tratta di mettere in ordine, quindi, bisogna trovare compromessi e assicurarsi che tutti si sentano a proprio agio.
L’articolo originale di Jorge Montoya-Romani è stato pubblicato l’11 giugno 2024 sul blog francese dedicato all’educazione dei genitori. Tradotto e adattato da ChatGPT e Daniela Melone.
La prima parte delle “Saggezze sull’educazione” si trova qui
Immagine: Dontstop auf Canva